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Eva

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© Photo Credit: Disney / Pixar

E’ da vario tempo che le windows, quelle finestre che scandiscono temporalmente le modalità di sfruttamento delle opere cinematografiche (prima nelle sale, poi in home-video ed infine in tv, a pagamento e in chiaro) non sono più specificamente definite nella loro estensione dalla legge, così come accadeva con la legge 153/94.

In via contrattuale esse hanno tuttavia continuato ad esistere, frammentandosi e moltiplicandosi, in conseguenza dell’evolversi della tecnologia e delle conseguenti modalità di sfruttamento degli stessi film.

Se un tempo esistevano solo le tre/quattro tradizionali modalità di fruizione ricordate appena sopra, successivamente esse si sono spostate attraverso diversi piani e canali di utilizzo: al videonoleggio tradizionale si è affiancato il video on demand e il digital download, alla tv in chiaro si è aggiunta la pay-tv e la pay per view, e così via.

La Direttiva 2007/65/CE, che ha modificato la Direttiva “Televisione Senza Frontiere” 89/552/CEE, prevede in tema di windows che gli Stati membri assicurino “che i fornitori di servizi di media soggetti alla loro giurisdizione non trasmettano opere cinematografiche al di fuori dei periodi concordati con i titolari dei diritti“.

Viene quindi confermato il principio secondo cui spetta ai titolari dei diritti d’autore sul film di stabilire contrattualmente gli intervalli temporali di sfruttamento dei film attraverso i vari canali di fruizione.

Di paese in paese, si possono inquadrare comuni intervalli temporali di sfruttamento delle opere cinematografiche. Questi intervalli rappresentano più che altro delle ricorrenze negli usi contrattuali che regole uniformemente volute tali dai titolari dei diritti.

Tant’è che recentemente il mercato ha dimostrato che le windows non necessariamente costituiscono l’unico modo per massimizzare il profitto sullo sfruttamento di un film e si stanno esplorando nuove strategie. Non è detto – ad esempio – che il fruitore del film, se già possa disporre del film in video on demand, rinunci alla sua visione nelle sale cinematografiche.

Addirittura, negli Stati Uniti si sono fatti esperimenti di lancio contestuale di un film su più canali di fruizione e si è visto come i margini di profitto siano comunque positivi, nonostante l’interferenza fra i diversi utilizzi del film in corso.

Ciò significa che – per ora – dovremo aspettare alcuni mesi prima di poter acquistare Wall-e, ultimo nato dalla produzione Disney-Pixar (in uscita nelle sale il prossimo 17 ottobre), per una nostra visione casalinga.

Per il futuro, ci potrà forse capitare di uscire da una sala cinematografica avendo visto il nuovo RatatouilleET o Pirati dei Caraibi e di poter decidere di acquistare subito la nostra copia del film appena visto, magari loggandoci in Internet con un codice acquistato al botteghino con il prezzo del biglietto cumulativo sala+copia personale..

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