Le strisce sono di tutti? Può Adidas vietare a terzi di usare due bande su articoli di abbigliamento sportivo?
Questi quesiti sono stati oggetto di una decisione della Corte di Giustizia recente (Case C-102/07 del 10 aprile 2008). La prima sezione della Corte ha stabilito che il requisito della disponibilità di certi segni non rileva con riguardo al rischio di confondibilità. Il fattore rilevante per svolgere questo tipo di valutazione è la percezione che ha il pubblico dei prodotti identificati da un dato marchio rispetto ai prodotti di un soggetto terzo. D’altro canto, osserva la Corte, il “requisito della disponibilità” attiene solo alle indicazioni descrittive, non a quei caratteri puramente decorativi di un prodotto.
Perciò, sulla scia di quanto deciso dalla Corte di Giustizia con questa sentenza, una striscia, un quadrato, un cerchio potrebbero diventare di un solo soggetto se questo fosse tanto bravo nel rafforzare un dato segno in un certo settore di mercato così che il pubblico immediatamente ricolleghi questo segno ai prodotti provenienti dalla propria impresa.
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