
Nei giorni scorsi un sito che permette alla comunità di Internet di “postare” contenuti di vario genere, digg.com, si è trovato di fronte ad un dilemma: censurare tutti i messaggi che rivelano il “famigerato” 09F9, codice che permette di copiare i video di ultima generazione, violandone i sistemi anticopia digitale oppure oscurare se stesso, per non cedere al principio della libertà di accesso di tutti i contenuti pubblicati dagli internauti?
Digg sconta in realtà un problema che riguarda le tecnologie sviluppate per proteggere da atti di pirateria i Dvd ad alta definizione. Questi Digital Rights Managements si sono dimostrati vulnerabili nel giro di pochi mesi da che sono stati messi a punto: servendosi paradossalmente dei più comuni lettori di dvd in commercio, gli hacker hanno ricavato il codice di questi DRM e l’hanno reso disponibile a tutti, permettendo di duplicare i dvd High Definition. Questo codice viene identificato appunto con le sue iniziali: 09F9.
Se la protezione del copyright attraverso strumenti digitali si risolve in un’eterna rincorsa fra chi sviluppa la tecnologia dei DRM e chi trova un modo per violarla, le major che dispongono dei copyright “violati” dovranno forse pensare a soluzioni di tutt’altro genere, legali, di marketing o – più in generale – di business, per avere certezza di recuperare gli investimenti spesi nella produzione di contenuti audiovisivi.